Placiti cassinesi

Iscrizione marmorea sul selciato di piazza Medaglie d'Oro a Capua, recante il testo del Placito Capuano sia pur errato: «kelli fini» in luogo di «kelle fini».

I Placiti cassinesi, conosciuti anche come "Placiti Campani", sono quattro testimonianze giurate (registrate tra il 960 e il 963) sull'appartenenza di certe terre ai monasteri benedettini di Capua, Sessa Aurunca e Teano; rappresentano i primi documenti di un volgare d'Italia (campano) scritti in un linguaggio che vuol essere ufficiale e dotto. Sono considerati i primi documenti in un volgare d'Italia medioevale, tra i quali il Placito di Capua, conservato all'Archivio della badia di Montecassino.[1]

  1. ^ Sito ufficiale delle Biblioteche Monastiche, su bm.bncrm.beniculturali.it.

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